Il progetto in appalto per la realizzazione delle coperture dei mosaici del quartiere ellenistico romano di Agrigento prevedeva la realizzazione di una copertura degli scavi composta da pilastri in acciaio AISI 316, profilo di irrigidimento in acciaio corten e un telo in copertura. Il progetto delle coperture mira alla semplicità compositiva e alla totale “leggerezza” visiva della struttura evitando di farle diventare protagoniste rispetto all’area archeologica. Il loro impatto sull’area archeologica sarà minimo. Proprio per questo gli unici elementi strutturali che prevalgono sono le colonne d’angolo. Le pareti/ringhiere in vetro e la copertura sottile rendono leggera la struttura che diviene l’opposto di quelle esistenti nell’area: strutture alte, composte da elementi in alluminio bianco e pareti in vetro semiopaco che diventano barriere che ostruiscono le visuali e una migliore visone complessiva del Quartiere. La copertura piana sarà percepita come una lama sottilissima, in quanto rastremandosi verso il bordo, la parte visibile ai visitatori sarà di spessore minimo. La struttura, in considerazione della possibilità di abbassamento della copertura, avrà gli spigoli arrotondati e antinfortunistici. Le coperture esistenti al loro interno non garantiscono un microclima ottimale in quanto poco arieggiati e con ampie superfici vetrate che, riscaldate da un clima molto caldo come quello agrigentino, creano un effetto serra. Il progetto migliorativo proposto prevede dei pistoni telescopici inseriti all’interno dei pilastri che, muniti di binari, con un sistema azionato elettricamente, consentono di alzare o abbassare la copertura. Esso sarà collocato su tre pilastri in quanto sul quarto, comunque munito di binari laterali, sarà inserito il pluviale per il deflusso delle acque piovane. Dallo studio preventivo del microclima nella struttura chiusa si è progettato un sistema completamente aperto ai lati. Quando non vi sono delle condizioni di vento o di pioggia la copertura si mantiene alzata e consente il deflusso dell’aria oltre che la visione diretta dei mosaici (es. dalle passerelle). In caso di vento o pioggia, con opportuni settaggi e sensori (o su comando di un operatore/custode), il sistema domotico aziona i pistoni che abbassano la copertura per proteggere il mosaico all’interno. La copertura, rispetto alle pareti, sporge in modo da fungere da pensilina. Tra il vetro della parete e la copertura, a struttura abbassata, rimane un’apertura di circa 15 cm su tutto il perimetro in modo da consentire il ricircolo dell’aria. Vi sarà una fotocellula che impedirà l’abbassamento della struttura in caso di presenza di persone all’interno dell’area di scorrimento. All’interno delle coperture saranno realizzati dei tagli di luce filo soffitto. Essi avranno una potenza tale da non incidere negativamente sui
mosaici. L’obiettivo è quello di creare durante la notte un effetto scenico:si vedranno delle lanterne luminose emergere dal suolo.E
Realizzazione: 2016
Sito: Agrigento (AG)
Committente: Parco Archeologico della Valle dei Templi
Progetto: Giovanni Gatto, Salvatore Gerbino, Vincenzo Pappalardo